Politica24, mercoledì, 16 Febbraio 2011
Il capo della loggia massonica P2, Licio Gelli, ha rilasciato un’intervista al settimanale “Oggi“, nella quale afferma che “Giulio Andreotti era a capo di un servizio segreto deviato e parallelo. L’organizzazione era nota col nome di “Anello“. Si tratterebbe di un’organizzazione quasi sconosciuta, della quale il senatore Andreotti era il referente. Una specie si servizio segreto parallelo e clandestino che stava a metà strada fra i servizi regolari e la società civile: donde il nome di “anello”, a motivare la congiunzione fra le due cose, il tutto in funzione anticomunista. Gelli aveva la “P2″, Cossiga la “Gladio” ed Andreotti “l’Anello”.Gli editori del settimanale hanno chiesto un commento allo stesso Andreotti, il quale, però, non ha voluto commentare l’indiscrezione rilasciata dall’ex venerabile della massoneria chiamata Propaganda 2. Lo storico Aldo Giannuli, già consulente della Commissione Stragi, spiega che “l’Anello, detto anche Noto Servizio, fu scoperto nel corso dell’indagine sulla strage di Brescia“.
Poi aggiunge: “Il servizio segreto fu fondato nel 1944 dal generale Roatta e doveva servire per i lavori sporchi. Si sciolse nel 1991. La sua storia si intreccia con i fatti più oscuri della nostra Repubblica, da piazza Fontana al caso Moro“. Stimolato sulla vita politica attuale, Licio Gelli parla anche di Berlusconi, definendolo “debole e troppo goliardico”.
L’ex venerabile si sbilancia anche su Fini, che appella “uomo senza carattere”. Su suoi presunti carteggi segreti all’estero, Gelli risponde che, una volta, i servizi segreti italiani pagarono 400 milioni di lire per avere un suo archivio che era falso, costituito di inutili cartacce e giornali. Ha continuato dicendo “di non conservare nel modo più assoluto nessun dossier su personaggi politici”.
Nessun commento:
Posta un commento