giovedì 13 novembre 2008

IL SECOLO XIX - Licio Gelli non va sopravvalutato...

Licio Gelli non va sopravvalutato, 
quindi Berlusconi non è il suo erede

Gelli ha rivelato a tutti noi che Berlusconi è il suo erede e sta attuando il programma della loggia Propaganda 2. Questo lo sapevamo già, è più che evidente che l’attuale governo stia facendo ciò che Gelli preconizzava molti anni fa. La loggia P2 viene classificata come massonica ma non credo che le sue radici siano ebraico egiziane, come invece lo sono quelle delle logge autentiche, ma non importa. Questo Paese non può vivere in un regime democratico a lungo. Inevitabilmente, prima o poi, viene quello che mette le cose a posto, il cosiddetto salvatore della patria. In realtà mette a posto ben poco, il resto è propaganda, ma per questo popolo va bene così. Devono essere fatti dei tagli di bilancio perché non ci sono soldi? Tuttavia non appena si deve salvare un Comune, una banca, una compagnia aerea chissà perché gli euro spuntano come funghi. La scuola così com’è è un lusso dove si spreca il pubblico denaro? Allora deve essere riformata al più presto. Una vecchia frase latina diceva: il popolo vuole essere ingannato? Inganniamolo dunque. Non c’è niente di nuovo sotto il sole, i cicli storici si ripetono, nella sostanza, ma in edizioni rivedute e corrette nell’immagine.

Roberto Ariotti

Credo che in ogni Paese del mondo ci sia sempre e comunque l’evenienza che nei momenti di crisi si faccia avanti l’uomo che si propone come “colui che metterà le cose a posto”. Tanto per spiegarci, qualunque sia il giudizio che si dà sull’attuale governo, una legge così restrittiva delle libertà individuali come il “Patriot Act” promulgato dall’amministrazione Bush, non se la immagina nemmeno. Dopodiché abbiamo appena visto come un Paese che accetta una legge liberticida sa nel giro di un paio d’anni ricredersi e virare di 180 gradi. Nello specifico il primo ministro Berlusconi è stato sì iscritto alla loggia eversiva P2 (eversiva come da sentenze giudiziarie e risoluzione della apposita commissione parlamentare), è stato sì condannato per falso per aver negato l’iscrizione, ma affermare che sia l’erede di Licio Gelli, beh, è a mio modesto parere una sopravalutazione che il Gelli non si merita. L’uno e l’altro, e molti assieme a loro, sono frutto non agenti di una realtà politica e sociale degradata ben prima della loro apparizione sulla scena del Paese. Insomma, anche a essere feroci oppositori dell’attuale primo ministro, è bene aver chiaro che il problema non è il sopraddetto, ma le ragioni profonde della sua nascita e ascesa.


Fonte - IL SECOLO XIX, 13 novembre 2008

venerdì 31 ottobre 2008

Licio Gelli: «Io in tv? C'è di peggio»


Su Odeon tv da lunedì alle 22.30


Il «Maestro» della loggia massonica segreta P2 condurrà un suo programma. Ospiti? Andreotti e Dell'Utri

MILANO - «Io in tv? C'è di peggio». Licio Gelli, da tutti ricordato principalmente per essere stato il «Maestro Venerabile» della loggia massonica segreta P2 risponde a proposito della sua apparizione in tv. Anzi più che una apparizione è una conduzione vera e propria. E come si poteva chiamare il suo programma se non «Venerabile Italia»?. Sottotitolo: «La vera storia di Licio Gelli». Così il «Maestro» avrà un programma tutto suo da lunedì, alle 22.30, su Odeon tv (Guarda il video).

IL PROGRAMMA - Sarà la «voce narrante», assieme a Lucia Leonessi, di una «ricostruzione inedita della storia dell’ultimo secolo, «dalla Guerra di Spagna agli anni ’80, dai salotti di Roma alle rive del lago di Como, dall’epoca fascista al crac del Banco Ambrosiano». Il programma, presentato venerdì a Firenze, vedrà anche la partecipazione di personaggi politici e storici come Giulio Andreotti, Marcello Veneziani e Marcello Dell’Utri. Nella prima puntata parlerà di fascismo ovvio per uno che è stato camicia nera e che ha aderito anche alla Repubblicà di Salò.

ANSELMI - È un fiume in piena Gelli in conferenza: «Quando mi cercavano in tutto il mondo mi trovavo in Italia. Una volta, a Firenze, quando ero all'Hotel Baglioni ho incontrato in ascensore Tina Anselmi, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta che aveva dato l'ordine di ricercarmi, spendendo un sacco di soldi dei contribuenti. La salutai e scesi, decidendo di farle uno scherzo».

I MAGISTRATI - L’unico «potere forte» oggi operante in Italia è comunque un potere costituzionale, la Magistratura: «Se c’è un potere forte, costituzionale, è la magistratura - ha spiegato - perché quando sbaglia non è previsto il risarcimento del danno. La magistratura non funziona: il pubblico ministero dovrebbe arrivare da un concorso diverso rispetto al giudice, e dovrebbero odiarsi».

BRIGATE ROSSE - Se tornassero le Brigate Rosse come negli anni di piombo troverebbero in Italia un terreno fertile. A chi gli chiedeva chi fossero i responsabili delle stragi nel Paese, Gelli ha replicato: «Le stragi sono frutto di una guerra tra bande, ci sono state e ci saranno sempre perché non c’è ordine: infatti sono arrivate dopo gli anni ’60. Se domani tornassero le Br - ha aggiunto l’ex Venerabile, concludendo - ci sarebbero ancora più stragi: il terreno è molto fertile perché le Br potrebbero trovare molti fiancheggiatori a causa della povertà che c’è nel Paese».

SENZA BERLUSCONI FI FINITA - «I partiti veri non esistono più, non c'è più destra o sinistra. A sinistra ci sono 15 frange e la destra non esiste. Se dovesse morire Berlusconi, cosa che non gli auguro perché la morte non si augura a nessuno, Forza Italia non potrebbe andare avanti perchè non ha una struttura partitica». A proposito dell'esecutivo ha aggiunto: «Non condivido il Governo Berlusconi perché se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza. Non mi interessa la minoranza, che non deve scendere in piazza, non deve fare assenteismo, e non ci devono essere offese». «Ci sono provvedimenti che non vengono presi - ha proseguito - perché sono impopolari e invece andrebbero presi: bisogna affondare il bisturi o non si può guarire il malato. L'immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perché al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai».

IL PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA - Per l’attuazione del Piano di Rinascita democratica della P2, oggi, «l’unico che può andare avanti è Berlusconi. Avevo molta fiducia in Fini - ha spiegato - perché aveva avuto un grande maestro, Giorgio Almirante: oggi non sono più dello stesso avviso, perché ha cambiato. L’unico che può andare avanti è Berlusconi: non perché era iscritto alla P2, ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare».

CHI È GELLI - È stato «Maestro Venerabile» della loggia massonica segreta P2. Qualcuno ipotizza che Gelli era molto vicino alla Cia. È stato accusato di aver avuto un ruolo in «Gladio», amico stretto del leader argentino Peròn, dopo la scoperta della P2, fuggi in Svizzera dove fu arrestato mentre cercava di ritirare decine di migliaia di dollari a Ginevra, ma riuscì ad evadere dalla prigione. Fuggì quindi in Sudamerica, prima di costituirsi nel 1987. Licio Gelli è stato condannato con sentenza definitiva per i seguenti reati: procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato, calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola, dalla Cassazione per i tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna e per bancarotta fraudolenta (per il fallimento del Banco Ambrosiano: 12 anni).

Nino Luca
31 ottobre 2008 - Il Corriere della Sera

sabato 4 ottobre 2008

Esce "Gelli e la P2. Fra cronaca e storia" di Aldo Mola

E' uscito in questo mese di ottobre il libro "Gelli e la P2. Fra cronaca e storia" di Aldo Mola.

IL TESTO E L'AUTORE

Con questo libro Aldo A. Mola riscrive una pagina molto citata e poco studiata della storia italiana del XX secolo. Quella di una Loggia Massonica che progettava un "piano di rinascita democratica" accusata di golpismo e assolta molto tempo dopo in tribunale. Mola riprende ed amplia tesi già avanzate nella sua "Storia della Massoneria Italiana" (Bompiani). Su Gelli e la P2 Mola ha pubblicato molto e svolto lezioni in Italia e all'estero. Tesi portante dei suoi ragionamenti fu che il "complotto piduista" sarebbe stata l'invenzione vincente per abbattere il centro moderato e risucchiare così la sinistra democristiana nel calderone della Sinistra di matrice comunista.

ALDO A. MOLA (Cuneo, 1943), dopo saggi sul Partito d'azione con prefazione di Ferruccio Parri e numerose opere su età giolittiana, Risorgimento, ecc., ha pubblicato Storia della Massoneria italiana, Storia della monarchia in Italia (entrambi editi da Bompiani) e Giolitti. Lo statista della nuova Italia (Mondadori).
Autore di ampie opere su Cuneo e Bra, per la Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo scrisse Saluzzo: un'antica capitale (Newton & Compton). Collabora a quotidiani e riviste di storia. Per la Bastogi dirige le collane Massoneria, De Monàrchia e le edizioni del Centro europeo "Giovanni Giolitti" per lo studio dello Stato (Dronero) di cui è direttore.



Dettagli del libro

  • Titolo: Gelli e la P2. Fra cronaca e storia
  • Autore: Mola Aldo A.
  • Editore: Bastogi Editrice Italiana
  • Data di Pubblicazione: 2008
  • ISBN: 8862730977
  • ISBN-13: 9788862730976
  • Pagine: 164
  • Reparto: Storia d'europa

Ecco alcuni link dove poterlo ordinare, a breve maggiori dettagli sul testo.

http://www.libreriauniversitaria.it/gelli-p2-cronaca-storia-mola/libro/9788862730976
http://www.wuz.it/LibriInArrivo/ElencoLibriInArrivo/SchedaLibroInArrivo/tabid/89/Default.aspx?i=1045573

mercoledì 7 maggio 2008

Tesi di Laurea ''Il Potere è nei media''. La P2 e l'editoria nella stampa italiana e inglese.

Abstract:Tesi di Elisa Maria La Rocca
Controllare la società attraverso la stampa. È questa la sfida di partenza che abbiamo accettato, per comprendere come sia possibile orientare la pubblica opinione attraverso i mass-media. Volevamo ricordare che per sette lunghi anni, la Rizzoli-Corriere della Sera è stata diretta dalla Loggia Massonica Propaganda Due, una lobby politica che voleva far accettare il suo Piano di Rinascita democratica. Questa tesi vuole dimostrare quanto il potere dei media di manipolare la realtà dei fatti sia ampio, soprattutto nel distogliere la nostra attenzione dalla verità. Il lettore, l'ascoltatore, lo spettatore non producono informazione, bensì la ricevono, affidandosi ai detentori dei media. Storpiando infatti una celebre frase di Marx, potremmo azzardarci ad affermare che "il nuovo oppio dei popoli è la parola": quello che dicono i media è legge. Ricordando però questo grande scandalo italiano, vorremmo far aprire gli occhi ai molti cittadini che ad oggi "subiscono" l'informazione in maniera solo passiva. Abbiamo raccontato come la Loggia P2 sia nata e si sia rafforzata grazie al suo grande "burattinaio", Licio Gelli, e come questi abbia compreso l'importanza dei mezzi di informazione per ottenere potere: il giornale come struttura atta a una formazione politica, dunque (I Capitolo). Tornando indietro al 1976, abbiamo voluto ricordare che la casa editrice Rizzoli era in piena crisi finanziaria e l'unica soluzione per evitare il fallimento era quella di cedere il controllo delle testate in cambio dei soldi del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi e degli altri finanziatori, procurati dai buoni uffici di Licio Gelli ed Umberto Ortolani (II Capitolo). Ripercorrendo tutte le tappe della vicenda, si è cercato di raccontare quello che accadeva nella “cabina di regia” di via Solferino, ma non solo: abbiamo effettuato uno studio del biennio 1981-'82 attraverso l'analisi degli articoli e delle tematiche maggiormente affrontate dal Corriere e dall'altro baluardo della stampa nazionale, La Repubblica. Lo scandalo vissuto da dentro e da fuori, dunque. Ci siamo soffermati sulle ingerenze al Corriere, facendo nomi e cognomi e riportando fatti acclarati. Inoltre è stata analizzata la concentrazione delle testate messa in atto dalla Rizzoli-P2, rimarcando che l’oligopolio della stampa è un limite alla libertà (III Capitolo). La P2 era un vero e proprio centro di potere, ramificato in tutti i settori, e poteva contare su un numero vastissimo di alti ufficiali, burocrati di primo piano, politici, giornalisti, imprenditori, finanzieri, banchieri. E ancora più interessante è stato conoscere e capire l'opinione in merito alla vicenda P2 di una nazione "politically correct" come la Gran Bretagna: un parallelo fra punti di vista e ideologie diverse sul concetto di fare giornalismo attraverso un episodio che viene tuttora etichettato come uno dei tanti "misteri d'Italia". L'analisi della stampa britannica nel biennio in questione è stata effettuata, lo ricordiamo, anche perchè il corpo del finanziere milanese Roberto Calvi venne ritrovato a Londra, e fu proprio la giustizia inglese che archiviò inizialmente il caso come suicidio. Anche l'Inghilterra, insieme al mito della stampa indipendente, viene coinvolta dunque in questo evento: il lavoro sugli articoli inglesi è stato più complesso, in quanto frutto di un processo di lettura, interpretazione e traduzione. Inoltre è stata analizzata la visione, a volte stereotipata, che gli inglesi hanno di noi (IV Capitolo). Infine, abbiamo confrontato la stampa britannica e italiana, ampliando il discorso anche ad un livello culturale. Ovviamente abbiamo altresì parlato delle ripercussioni dello scandalo P2: la legge dell'editoria e le conclusioni della Commissione d'Inchiesta Parlamentare Anselmi (V Capitolo).
Una vicenda significativa nel panorama editoriale. L'abbiamo raccontata per evitare che si ripeta qualcosa di analogo, anche se esiste una inveterata consuetudine in questo strano paese che è il nostro. Un'abitudine spesso alimentata dalla fretta. Riguarda la memoria degli accadimenti, dei fatti, del precipitare improvviso di certe situazioni, dell'esplodere di altre. La tendenza costante a dimenticare, a rimuovere, a passare oltre. A non collegare un avvenimento con un altro. Al fondo di tutto c'è un sottile
meccanismo: quando una cosa non la si vuole capire, la si scorda. Facile no?
Anno: Università: Relatore:
2002-03 Università degli Studi di Bergamo Oliviero Bergamini
Area: Facoltà: Corso:
Letteraria Lingue e Letterature Straniere Scienze della Comunicazione

Fonte - TesiOnLine

domenica 24 febbraio 2008

Licio Gelli dimesso da ospedale di Arezzo


L'ex capo della P2 e' tornato a Villa Wanda
(ANSA) - AREZZO, 23 FEB - Dalla tarda serata di ieri Licio Gelli, l'ex capo della P2, ha lasciato l'ospedale di Arezzo e ha fatto rientro a villa Wanda.L'ex capo della loggia massonica, 89 anni, era stato ricoverato giovedi' mattina per uno scompenso cardiaco. Gelli e' un cardiopatico cronico in cura da molto tempo presso l'Unita' di cardiologia dell'ospedale di Arezzo. Licio Gelli, che dimostra nei colloqui con i familiari e con i sanitari un forte spirito e grande lucidita', ha ringraziato tutti.

Arezzo. Licio Gelli in prognosi riservata ma non è in pericolo di vita.



Friday 22 February 2008, Radionostalgia - Arezzo - E’ in prognosi riservata ma non in pericolo di vita l’88 enne ex capo della loggia massonica P2 Licio Gellli, ricoverato ieri al San Donato di Arezzo a seguito di uno scompenso cardiaco. Gelli avrebbe voluto tornare a casa già ieri ma i sanitari lo hanno convinto a rimanere sotto osservazione nel reparto dove è stato ricoverato.

Licio Gelli in ospedale per un malore


AREZZO (Il Messaggero, 21 febbraio 2008) - Licio Gelli ex capo della loggia massonica P2, da questa mattina è ricoverato all'ospedale di Arezzo. Cardiopatico cronico, Gelli ha avuto un aggravamento dovuto a un malore stagionale. È stato portato dai familiari al pronto soccorso del San Donato, visitato da un cardiologo e poi trasferito nel reparto ospedaliero, dove è in cura da molto tempo. Gelli è stato sottoposto ai controlli del caso. «Tecnicamente - fa sapere la direzione sanitaria della Usl - la prognosi è riservata, ma il paziente non corre al momento pericolo di vita».

Gelli non accusa particolari dolori e parla tranquillamente con sanitari e familiari. Nel pomeriggio l'ex capo della P2 intendeva rientrare a Villa Wanda, ma i medici hanno insistito affinché restasse in ospedale dove è più facile controllare le sue condizioni di salute.

Arezzo: Licio Gelli Ricoverato In Ospedale Per Scompenso Cardiaco


di (Fas/Zn/Adnkronos) Adnkronos - Gio 21 Feb - 20.42

Arezzo, 21 feb. - (Adnkronos) - L'ex capo della loggia P2 Licio Gelli e' stato ricoverato stamane all'ospedale 'San Donato' di Arezzo, a causa di uno scompenso cardiaco, ma non e' in pericolo di vita. L'ex venerabile della Massoneria e' cardiopatico da tempo. E' stato sottoposto ai controlli del caso e visitato da un cardiologo.

lunedì 21 gennaio 2008

Libri - 'Il Potere Invisibile - La Verità di Licio Gelli'


La scrittrice Lucia Leonessi presenterà alla Edison di Arezzo 'Il Potere Invisibile - La Verità di Licio Gelli'

AREZZO - Edison Arezzo ospiterà sabato 19 gennaio la presentazione del saggio di Lucia Leonessi "Il Potere Invisibile - La Verità di Licio Gelli" pubblicato da Agar Edizioni.
Il libro racconta quasi mezzo secolo di storia italiana attraverso le vicende, spesso controverse, di Licio Gelli. Il noto personaggio aretino ne emerge con tutto il suo multiforme carico di potenzialità e di conoscenze.
All'incontro sarà presente l'autrice Lucia Leonessi introdotta da Amos Cartabia.
Sabato 19 Gennaio, ore 16.30

Fonte - http://www.arezzoweb.it & Agar Edizioni

martedì 8 gennaio 2008

Esce "GELLI E LA P2, FRA CRONACA E STORIA" di Aldo Mola edizioni BASTOGI


ALDO A. MOLA

GELLI E LA P2
FRA CRONACA E STORIA

F.to 17x24, € 23,00

Edizioni Bastogi

IL TESTO E L'AUTORE

Con questo libro Aldo A. Mola riscrive una pagina molto citata e poco studiata della storia italiana del XX secolo. Quella di una Loggia Massonica che progettava un "piano di rinascita democratica" accusata di golpismo e assolta molto tempo dopo in tribunale. Mola riprende ed amplia tesi già avanzate nella sua "Storia della Massoneria Italiana" (Bompiani). Su Gelli e la P2 Mola ha pubblicato molto e svolto lezioni in Italia e all'estero. Tesi portante dei suoi ragionamenti fu che il "complotto piduista" sarebbe stata l'invenzione vincente per abbattere il centro moderato e risucchiare così la sinistra democristiana nel calderone della Sinistra di matrice comunista.

ALDO A. MOLA (Cuneo, 1943), dopo saggi sul Partito d'azione con prefazione di Ferruccio Parri e numerose opere su età giolittiana, Risorgimento, ecc., ha pubblicato Storia della Massoneria italiana, Storia della monarchia in Italia (entrambi editi da Bompiani) e Giolitti. Lo statista della nuova Italia (Mondadori).
Autore di ampie opere su Cuneo e Bra, per la Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo scrisse Saluzzo: un'antica capitale (Newton & Compton). Collabora a quotidiani e riviste di storia. Per la Bastogi dirige le collane Massoneria, De Monàrchia e le edizioni del Centro europeo "Giovanni Giolitti" per lo studio dello Stato (Dronero) di cui è direttore.

GELLI, HO VENDUTO LA MIA IMMAGINE ALLA SONY


(di Francesco Norci)
(ANSA) - ROMA, 6 DIC - Tutto vero: è in preparazione un film su Licio Gelli con George Clooney protagonista. Gelli, da Villa Wanda, conferma: "ho firmato un contratto con la Sony per un film su di me, sulla mia vita". Ma dice anche qualcosa di più: "ho venduto alla Sony la disponibilità totale, completa, intera dei diritti sulla mia immagine, anche per altri eventuali lavori". Se volessero fare a Broadway un musical su Gelli, potrebbero. Unica clausola la supervisione di Gelli stesso e del suo avvocato Raffaello Giorgetti sui testi. Il film, conferma Gelli come ha anticipato oggi La Stampa, sarà interpretato da George Clooney e Stanley Tucci, sarà scritto da David Black e diretto da Olivier Dahan, regista tra l'altro della biografia di Edith Piaf uscita in Italia con il titolo La vie en rose. "Mi hanno mandato un contratto molto cavilloso - spiega Gelli - dove c'erano alcune questioni che non mi stavano bene: l'ho corretto, glielo abbiamo rimandato indietro ed già tornato via e-mail. In questo momento lo stanno battendo a macchina. Tra le condizioni c'é che devo esaminare la sceneggiatura e la devo approvare". "Certamente - continua il venerabile Maestro - Clooney lo dovranno invecchiare notevolmente se sarà lui ad impersonarmi anche da vecchio. Quando ero giovane anch'io potevo avere in certo qual modo il fisico che ha lui, però alla mia età abbiamo altri fisici. Quindi, ripeto, lo dovranno invecchiare e ci vorrà molto, molto trucco. Nonostante i miei 88 anni però sono soddisfatto perché per lo meno sono indipendente, e quella materia grigia che abbiamo è rimasta talmente grigia che non mi dà alcun fastidio scrivere. Se conosco Clooney? non personalmente ma ho visto i suoi film: è uno dei più bravi, uno che ha caratteristiche particolari, che attira l'attenzione di tutti. Un professionista, uno dei grandi". Il film, dice Gelli, "sarà girato gran parte negli Stati Uniti in lingua inglese. David Black, lo sceneggiatore, dovrebbe venire in Italia prima di Natale per stare qualche giorno con me e prendere nota di alcune cose per inserirle nella sceneggiatura: il mio comportamento quando parlo, ad esempio, o eventuali tic. Poi gli americani torneranno a gennaio. Sono stati già all'Archivio di Stato di Pistoia dove hanno preso tanto materiale su di me da cui dovranno estrapolare molte cose. Altre le dovranno chiedere ancora a me e molti spunti li potranno trarre dal libro di Aldo Mola 'Gelli e la P2 tra cronaca e storia' che tra poco sarà in libreria. Volendo, su di me è stata scritta anche una tesi di laurea, discussa all' Università di Roma La Sapienza il 2 novembre scorso, dal titolo 'Licio Gelli, dalla scrittura narrativa a quella giornalistica''. Solo una piccola parte del film, dice Gelli, sarà girata in Italia: "a villa Wanda prenderanno delle immagini altre le prenderanno al Molino di Pistoia, l'edificio cinquecentesco dove sono nato, e che ora il Comune ha trasformato in Asilo".

Fonte - Ansa, 06/12/2007

lunedì 7 gennaio 2008

George Clooney nei panni di Licio Gelli

Ormai è notizia certa! Il bel George Clooney si trasformerà per il grande schermo in Licio Gelli, ex “Venerabile” della P2. Il film sulla vita dell’ormai ottantottenne Gelli sarà prodotto dalla Sony Pictures, diretto da Olivier Dahan e sceneggiato da David Black, che si recherà ad Arezzo per documentarsi sulla vita privata del soggetto da trattare. Del lungometraggio si sa veramente poco, unica certezza la disponibilità di Gelli nei confronti della produzione con la sola clausola che prevede il controllo sui testi da parte sua e del suo avvocato. L’ex Venerabile è oggi agli arresti domiciliari nella sua villa di Castiglion Fibocchi.
Laura Calvo

Eco del Cinema

mercoledì 2 gennaio 2008

Cinema, George Clooney sarà Licio Gelli in un film


L'ex Venerabile attualmente è agli arresti domiciliari nella sua villa di Castiglion Fibocchi

Cinema, George Clooney sarà Licio Gelli in un film


Sul grande schermo in arrivo una pellicola interpretata dall'attore di 'Ocean's eleven' sulla vita del Gran Maestro della P2, che, in un'intervista a 'Gente', assicura: ''Non tirerò fuori scheletri dagli armadi, perché non ce ne sono''

Milano, 31 dic. 2007 (Adnkronos/Ign) - Diventa un film la vita di Licio Gelli, 88 anni. Sul grande schermo l'ex Venerabile Maestro della loggia massonica segreta P2 avrà il volto di George Clooney (nella foto). Gelli assicura però che non tirerà fuori scheletri dagli armadi, "perché non ce ne sono".
A realizzare il lungometraggio sarà la Sony Pictures, che per la sceneggiatura ha chiamato David Black, autore della celebre serie 'Law and Order'. La regia dovrebbe essere affidata al francese Olivier Dahan.
In attesa che la sua vita diventi un film, l'ex Venerabile, ancora agli arresti domiciliari nella sua villa di Castiglion Fibocchi, racconta in un'intervista esclusiva al settimanale 'Gente, in edicola mercoledì, la sua fuga del 1981 dal carcere svizzero di Champ Dolon. "Casualmente quel giorno trovai la porta della mia cella aperta - ricorda -, casualmente mi nascosi su un camioncino e altrettanto casualmente trovai dopo pochi chilometri un elicottero che mi portò a casa".
L'ex Venerabile, che si dichiara ancora fascista ("sono un fascista e voglio morire fascista"), attacca i giudici dei suoi molti processi: "Penso che i magistrati debbano essere sottoposti a visite psichiatriche prima di espletare mansioni pubbliche. Sono sottoposti a pressioni e perdono spesso l'esatta visione della realtà. Con me hanno fatto degli errori madornali".
E interviene anche sul caso Contrada: "Era un funzionario del Sisde, aveva il dovere di stare a contatto con la mafia e con tutti quelli che potevano dargli informazioni utili ai servizi segreti. Ritengo che sia un perseguitato".
Gelli si descrive come "un attento conoscitore dell'animo umano, ottimo padre di famiglia, un uomo con i suoi pregi e i suoi difetti". Infine, un commento sulle accuse che lo hanno colpito negli anni e sui processi in cui è stato implicato: "Mi sono sempre chiesto perché sono stato coinvolto, ma non ho mai trovato una risposta".