mercoledì 30 marzo 2011
La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi, a cura di Anna Vinci
lunedì 21 marzo 2011
Giorgio Galli -'La venerabile trama. La vera storia di Licio Gelli'
Giorgio Galli,'La venerabile trama. La vera storia di Licio Gelli e la P2', ed. Lindau,
pp. 150, euro 17.50
Giorgio Galli è uno dei più apprezzati e conosciuti politologi italiani ed è stato docente di storia delle dottrine politiche presso l'Università degli Studi di Milano. Una delle sue ultime fatiche rivede la lettura del fenomeno piduista addebitandolo anche e soprattutto alla fragilità del sistema italiano.«Si è creAta una sorta di leggenda su Gelli e la P2» dice Galli che ha risposto ad alcune domande dell'ANSA a 30 anni dalla scoperta della loggia. D:A 30 anni cosa pensa sia stata la P2 e che guasti ha prodotto? R:La P2 era una loggia regolare della Massoneria. Gelli aveva promesso di trasformarla in un centro di potere in grado di ridare alla Massoneria stessa un peso politico che aveva perso da tempo, promessa secondo me mantenuta solo in piccola parte Di lei parla della P2 come di una «camera di compensazione» del sistema politico.
Una struttura che non aveva intenti golpisti. Quanto hanno pesato i comuni interessi di Pci e Dc nell'indicare in questa presenza- la P2- la causa prima della impossibilità di fare le riforme? R:Infatti la loggia era soprattutto una camera di compensazione di affari più o meno legali possibili nel confuso e difficile clima politico degli anni Settanta, clima i cui guasti la P2 ha aggravato e che derivano dalla debolezza del nostro sistema politico, senza alternativa di governo (il bipartitismo imperfetto) Dc e Pci, non volendo analizzare il loro speculare concorso a tale debolezza, con conseguente incapacità riformatrice, hanno ricorso a capri espiatori vari, dagli Stati Uniti con la Cia, ai complotti della speculazione contro la lira e alla stessa P2, non in grado di progettare colpi di Stato. D: In quel mix di furberia, egocentrismo, ipocrisia, doppiezza, millanteria che, secondo alcuni, contraddistingue l'attività di Gelli e le sue riconosciute capacità relazionali non crede che ci sia l'Italia, il suo Dna storico? R:Non credo che la P2 sia nel Dna storico dell'Italia. Ha potuto operare grazie alla debolezza del sistema politico. Forse nel Dna vi è la nostra difficoltà a superare questa debolezza. D:La P2 non può essere intesa, oltre che come la quintessenza del «partito americano», come una sorta di struttura parallela del sistema politico italiano dell'epoca? R:Non credo neanche che la P2 sia stata la quintessenza del partito americano. Se mai, ne ha rappresentato la componente ispirata all'oltranzismo atlantico anticomunista. D:Se dovesse oggi definire Gelli in due parole quali userebbe R:Gelli è un astuto affarista che ha saputo accreditarsi anche come possibile progettista politico, col suo «piano di rinascita democratica», con una soluzione reazionaria del citato problema di debolezza del sistema politico. D:Piduista oggi è una macchia o un titolo di merito ai suoi occhi e cosa pensa che resterà di questa vicenda? R:Piduista è certamente una macchia, rispecchia quel mix negativo di cui alla domanda precedente, certamente presente nella società italiana, anche se ne è il Dna. Di quella vicenda resta un'abitudine comportamentale che accentua le debolezze del sistema politico per cui non è senza significato che, al di là delle storie personali, abbiano appartenuto alla P2 sia l'attuale presidente del consiglio che il capogruppo dei deputati del primo partito italiano.
18 marzo 2011