ll ruolo avuto nel rientro dall’esilio spagnolo del generale Juan Domingo Peron a Buenos Aires nel 1973 e l’influenza della massoneria in Argentina: è il tema chiave di una lunga intervista rilasciata ad Arezzo alla tv locale da Licio Gelli, dopo le dichiarazioni fatte in Italia a KlausCondicio, la trasmissione via web in onda su YouTube.
Oltre a ricordare i suoi contatti con i militari argentini negli anni `70, l’ex ´venerabilè racconta anche sulla consegna, nel 1948, di 200 passaporti falsi che da Buenos Aires arrivarono ai nazisti in fuga dopo la fine della guerra. Gelli ricorda in particolare il ruolo avuto da Alberto Savino, che molti anni dopo fu ministro della Difesa di Isabel Peron: «Savino venne con 200 passaporti falsi a Genova, il punto di riunione di tutti i fascisti oltre che di alcuni dei tedeschi che in quel momento si trovavano in Italia».
Gelli, in sostanza, conferma quanto emerso tra il giugno e l’agosto del 2003 da un’inchiesta del Secolo XIX, ripresa dai media di tutto il mondo.
In merito al rientro da Madrid del generale Peron, Gelli ricorda di aver agevolato tale viaggio, tra l’altro tramite un incontro segreto con il presidente Alejandro Lanusse, nell’ambito di un’operazione segreta denominata `Gianoglio´. L’intervista fa parte di un programma, chiamato `Il gran burattinaio´, trasmesso dall’emittente Canal 13 in due puntate, l’ultima delle quali andrà in onda oggi.
Fonte - Il Secolo XIX, 3 marzo 2009
Nessun commento:
Posta un commento