
È risaputo, Berlusconi faceva parte della loggia massonica P2, quella che voleva attuare un “Piano di rinascita democratica”. A capo dell’organizzazione massonica il venerabile, Licio Gelli. Il quotidiano “Il Tempo” è andato ad intervistarlo, e Gelli scarica senza troppi giri di parole il premier, Silvio Berlusconi.
Parlando del premier afferma che “è venuto meno rispetto a quei principi che noi pensavamo lui avesse”. Berlusconi è stato “per sette anni nella loggia, quindi credo di conoscerlo” – continua Gelli – “l’ho anche aiutato, quando ho potuto…”. Ma in che cosa è venuto meno Berlusconi? Incalzato dal giornalista, Gelli senza troppi patemi d’animo afferma: “Ma pensi anche a questo puttanaio delle ultime settimane… . Sia chiaro, è vero che può fare ciò che gli pare e piace, come e quanto vuole, ma bisogna anche avere la capacità di “saperlo fare”, eppoi esiste pur sempre un limite. Invece lui continua… ha prima disfatto la famiglia, ora sta disfacendo l’Italia. Ma nessuno gli dice nulla… Ha commesso un reato? Se è vero ciò che gli viene attribuito (e credo che almeno in parte sia vero), allora sì: non avrebbe dovuto farlo, o, quantomeno, avrebbe dovuto utilizzare sistemi più riservati”.
Parole pesanti. E Gelli conclude: “Guardi che politici validi, come Cossiga e Andreotti, non ci sono più”.
TicinoLibero, 30 gennaio 2011
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